Testimonianze







 

testimonianza del 21/04/2024

Fermiamoci un istante

Premessa

A 15 anni dalla fondazione dell’Avep, ho sentito l’esigenza di (ri)condividere questa bella esperienza personale.

Nello specifico, l’esperienza consiste nell’aver affrontato una terribile malattia ematologica, cui è abbinata un protocollo di cure molto impegnativo, della durata di ben 3 anni; ma, come spesso accade, anche dalle esperienze negative viene fuori qualcosa di positivo.

Prima di iniziare il racconto, permettetemi di ringraziare chi mi ha trasmesso il coraggio e la forza necessari per affrontare quella che è stata una lunga e impegnativa battaglia che, spesso, mi appariva troppo ardua e che ancora oggi, a tanti anni di distanza, mi terrorizza al solo ricordo.

Inizio con Simona, che avevo appena sposato; oltre ad assistermi fisicamente, mi ha dispensato quei sorrisi incoraggianti fondamentali nei momenti in cui ero pronto a gettare la spugna.

E continuo con la mia famiglia, i parenti, gli amici, i volontari Avo e il personale religioso che presta un servizio eccellente presso l’Istituto Pascale.

 

Il lavoro prima di tutto

Credo di potere dividere la mia vita in due fasi nette.

Lo spartiacque è, senza dubbio, rappresentato dal 7 marzo 2007, il giorno della comparsa della malattia.

Prima di quella data, direi che si era verificato il classico copione: completamento degli studi, inserimento nel mondo del lavoro e matrimonio; sembrava tutto normale.

Fermi restando i saldi valori cattolici (e il conseguente impegno nell’associazionismo), indirizzavo le mie energie quasi esclusivamente al lavoro, trascurando famiglia e amicizie.

Ricordo ancora distintamente le tante domeniche trascorse al lavoro (il sabato era la regola) ed anche quella in cui mi recai in Toscana, dove la mattina seguente avrei iniziato una settimana lavorativa che non avrei mai portato a termine.

Insomma, avevo lanciato una vera e propria sfida a me stesso, perdendo di vista, completamente, quanto realmente conta.

 

Un giorno all’improvviso

Avevo pianificato tutto, come al solito.

La domenica partenza in auto per Chianciano nel primo pomeriggio e la mattina successiva lo start di una settimana di lavoro in trasferta; nel weekend mia moglie mi avrebbe raggiunto.

Ma non andò come avevo pianificato.

Il mercoledi sera un medico del pronto soccorso del vicino nosocomio di Nottola era presente nella mia camera d’albergo e nel tardo pomeriggio del giorno seguente ero all’Istituto Pascale.

Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se mia cugina Lilli non avesse risposto alla mia accorata telefonata e un suo collega ematologo non si fosse reso disponibile ad attendere il mio arrivo per diagnosticarmi (a prima vista) la gravissima malattia che mi aveva colpito.

Le tante storie che avevo sentito – e che pensavo fossero lontanissime soltanto a motivo dell’allora giovane età - erano diventate, paurosamente, la nuova cruda realtà con cui ero chiamato a confrontarmi. 

Una piacevole scoperta

Qualcuno si chiederà cosa può avere di bello questa storia. In effetti con il ricovero inizia un vero e proprio calvario. Ma c’è anche un risvolto bello; anzi, ce ne sono tanti.

Incomincerei dalla scoperta di un’eccellenza napoletana:  il Reparto di Ematologia del Pascale.

Ho conosciuto Medici straordinari come Nino Corazzelli, Nando Frigeri, Gianpaolo Marcacci e Filippo Russo, tutti sapientemente coordinati dal Primario Antonello Pinto.

La loro competenza, esperienza ed umanità mi convinsero rapidamente che ero al posto giusto.

Devo un plauso ed un ringraziamento anche a tutto il corpo infermieristico che mi ha letteralmente adottato, riservandomi, come a tutti, un incoraggiamento fondamentale.

Lasciatemi rivolgere una preghiera a tutti loro: continuate sempre così e non mollate mai!

Svolgete un lavoro difficilissimo ed altrettanto importante e rappresentate la Napoli migliore, quella che lavora con competenza ed umanità, in silenzio, e a vantaggio di tutta la comunità.

Gli altri risvolti piacevoli?  Ce ne sono tanti. Il più grande, desidero raccontarlo.

 

Il nuovo impegno

Il 26 dicembre dell’anno successivo ero al Pascale ma non per le terapie; mi ero recato a far visita alla giovane cugina di mia moglie, anche lei successivamente colpita da un brutto linfoma. Mi trattenni a parlare in corridoio con Nando Frigeri, chiedendogli in che modo potessi aiutare il Reparto. Mi rispose che sarebbe stato utile se qualcuno si fosse prodigato per risolvere importanti problematiche come la carenza di posti letto, il supporto ai pazienti negli intervalli di somministrazione di chemio ed il potenziamento di alcuni servizi (assistenza psicologica, ecc).  

Alcuni mesi dopo fondai, insieme con Simona e Mariavittoria, l’Avep ETS, nata proprio per dare risposta a tutte quelle problematiche evidenziatemi.

E se è vero che l’impegno è davvero rilevante, oggi posso finalmente affermare che la mia vita ha un senso (ed è buffo che, esattamente 3 anni dopo, nasceva il nostro piccolo Marcello Maria).

Ma, naturalmente, noi tre da soli saremmo riusciti a fare poco o niente.

Abbiamo raggiunto obiettivi impensabili grazie al fondamentale e prezioso sostegno dei tantissimi amici (un ringraziamento speciale al Comitato Organizzatore), delle Imprese e di altre pregevoli Associazioni benefiche che hanno risposto, senza indugio, alla richiesta di supporto.

 

Conclusioni

Chi è arrivato a questo punto della lettura, ha compreso perché si tratta di una bella storia.

E anche di una nuova sfida, quella giusta: la sfida alle malattie del sangue attuata mediante il supporto incondizionato ai Medici ed Infermieri impegnati in prima linea in questa battaglia.

L’Avep ha fatto tanto e, sono certo, potremo continuare questo percorso e fare ancora di più.

Per questo chiedo - a chi può - di continuare a supportare il Progetto, con la speranza di poter scendere in campo in tanti, per affiancare il team coraggioso di Medici e Infermieri che sta giocando questa difficilissima partita.

E allora grazie, a Tutti, di cuore.. ancora.

Non mi stancherò mai di farlo, anche a nome del numero, sempre crescente, di Pazienti e loro Familiari che stanno vivendo queste terribili esperienze, certamente stemperate dalla nostra attività.                                                                                                              Francesco 21/4/2024


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Testimonianza di Giovedì 05.12.2017

 

Il 2017 è stato per me un anno molto speciale.
Tra maggio e giugno, infatti, mi è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin. Una volta superati la sorpresa e lo choc iniziale, ho deciso di rifiutare la metafora "bellica" che spesso si associa al cancro (guerra, battaglia, combattimento, vittoria, ecc.); piuttosto ho affrontato questa prova - sicuramente difficile, la più difficile della mia vita - come una esperienza, da cui imparare il più possibile e che potesse poi essermi utile una volta superata.
In primo luogo ho deciso di affidarmi ciecamente ai medici e agli infermieri che mi hanno preso in carico all'Istituto Pascale, dove ho trascorso - praticamente - quasi tre mesi, alternando ricoveri per la chemioterapia a periodi di riposo a casa. Allo stesso tempo, e perdonatemi la banalità, ho imparato ad apprezzare di più le piccole cose; a godere dell'amore delle persone vicine; a capire che la vita va vissuta senza troppe storie e provando a sorridere anche nei momenti più duri.
Il 21 novembre la mia malattia, grazie alle cure ricevute, è stata dichiarata in remissione completa. Ciò vuol dire che non è escluso che possa tornare, ma che questa probabilità diminuisce man mano che passa il tempo. Ma, d'altronde, chi di noi può dire che cosa accadrà domani? Che cosa ci riserva il futuro? Chissà.
Quello che è certo è che oggi sono qui. E se sono qui è in primo luogo grazie allo SPLENDIDO STAFF del reparto di Ematologia del Pascale: medici, infermieri, psicologhe, OSS, addetti alle pulizie e ai pasti, volontari, ma anche ad altri pazienti... perché tutti hanno contribuito, hanno dato una mano, sono stati lì in tanti momenti di bisogno.
Ecco perché ho deciso che quest'anno il mio regalo di Natale, anche a nome di tutte le persone che conosco, sarà una donazione all'AVEP, l’associazione che sostiene il reparto e che ha l’obiettivo di dare a noi pazienti un'occasione di speranza in più e condizioni ottimali durante la nostra permanenza in ospedale.

Tanti auguri a tutti!

Luigi Amodio

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Testimonianza di V. G. 18-11-2014 

Caro Francesco,come da conversazione Telefonica,ti ribadisco cio' che sono riuscito a mettere su per raccogliere un po di fondi da devolvere all'associazione: come "promesso" al signor Giuseppe,in una caldissima e aime' triste giornata di agosto,trascorsa nella sala di attesa adiacente all' ematologia,il giorno 13 Novembre ho organizzato una serata di gala in Vostro onore,che si e' tenuta luogo nel mio ristorante qui in inghilterra,precisamente a Blackpool. Come hai appurato da cio' che ti ho detto,e' stata una serata fantastica ed emozionante,un successone,direi...c'era live music,un lauto menu per I commensali in qui ho dato spiegazioni,via volantini x ogni tavolo ed a viva voce,del vero senso di AVEP,della loro storia e dell'obiettivo che Ci prefissavamo nell'attendere alla serata. La risposta e' stata unanime e commovente,tutti Ci siamo dati da fare,sia io che I miei clienti...il raccolto ne e' la risposta. Come Ben sai,anche la mia famiglia e' stata colpita da questo maledetto male,mia mamma, ancora lotta con il male...questa e' la risposta e un grazie infinito da parte mia e di tutta la mia famiglia,per tutto quello che l'associazione ha profuso per dare cure a mia mamma,senza pretendere un euro!Ora ti lascio caro Francesco,sei una persona stupenda nel fare tutto cio,dio te ne terra' conto,giuraci... P.s. Ti saranno recapitati tutto il materiale(Menu,volantini,fotografie,riot agli di giornale)in testimonianza della fantastica serata in onore dell' AVEP. 
Ciao Francesco,spero di conoscerti al piu' presto. V





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Testimonianza 24.06.2014

Il Prof Antonello Pinto e Maria Vittoria Cicellin, hanno illustrato al numeroso pubblico del Gran Gala di Beneficenza organizzato dal Lions Club Portici Miglio d'oro, le attività dell'Avep Onlus e la loro esperienza in qualità di Direttore del Reparto e di fondatrice dell'associazione.
Grazie!!

per vedere il video della loro testimonianza www.facebook.com/AvepOnlus/videos/2083279278388766/






















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